Il contesto storico nel quale il film è stato ambientato. 2/2

Come descritto nel post precedente il film è ambientato nel 1898, all'alba del xx° secolo, un momento storico ricco di cambiamenti specialmente in campo tecnologico, di conseguenza  anche in campo economico- politico-sociale.
E sarà proprio dalla fine dell'Ottocento in avanti che le campagne, specialmente quelle della pianura padana saranno attraversate da pulsioni di diverso genere, che nell'arco di pochi decenni provocheranno la radicale trasformazione del precedente equilibrio fondato sulla ruralità.

 Ma il film rimane fedele alla realtà dell'Ottocento piuttosto che far risaltare queste pulsioni, mostrando quell'equilibrio fondato sulla ruralità che ebbe nel contratto di mezzadria il suo fulcro. I fatti di  Milano sfiorano, in realtà senza coinvolgere i protagonisti  in quel momento, così come il comizio liberale, durante la festa del paese, che pare essere un semplice  richiamo.
 La ruralità che viene mostrata nella pellicola di Olmi è nel suo insieme la vera protagonista, una ruralità pura, genuina senza filtro : come non dimenticare per esempio l'uccisione del maiale, fino al tragico atto finale dell'allontanamento della famiglia Batistì. Tanto è, che per rappresentare cinematograficamente tale mondo, Olmi non si è avvalso di attori piu o meno professionisti, ma di veri e propri contadini, i piu titolati secondo il regista a raccontare e rappresentare quel mondo. A proposito di allontanamenti, questi avvenivano anche per motivi minori come l'utilizzo di un'ora d'acqua in più del dovuto per irrigare i campi o la mancanza del saluto al possidente agricolo.
 Per la verità una pulsione, un "mutamento", una "modernità" sintomo di quei tempi ,viene mostrata nel film, e viene mostrata in maniera così evidente al punto quasi di sfuggire all'analisi, anche perchè  fa parte della nostra quotidianità e la consideriamo una cosa ovvia,  ed è riassunta nelle primissime parole che si sentono nel film :" ù scet di un cuntadì che al và a scola..."  "il figlio di un contadino che và a scuola..." ed è proprio questo il grande cambiamento per dei mezzadri di fine '800, vedere il proprio figlio che va a scuola e che racconta al padre di aver imparato che nell'acqua ci sono degli animaletti che non sono i pesci . Un cambiamento forse troppo grande per questi contadini  ma della cui importanza si rende realmente conto Batistì al punto di violare consapevolmente gli accordi tagliando un albero dal filare dei platani del padrone, l'albero degli zoccoli appunto per consentire al figlio di continuare a percorrere a piedi con degli zoccoletti nuovi quei "6 chilometri ad andare e 6 chilometri a tornare" che lo separano dalla prospettiva di un futuro certamente migliore rispetto al suo.

(L'immagine scelta è la copertina del primo numero della Domenica del Corriere datato 8 gennaio 1899 un settimanale abbinato al Corriere della Sera, un' autentica rivoluzione nel campo dell'informazione e dell'editoria con immagini illustrate,  specchio della società italiana da allora fino agli anni '70. Per maggiori informazioni : http://www.illustrated-history.org/ )

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