Il miracolo della Madonna che pianse sul muro (i veri luoghi)





Tra i contenuti del film l'Albero degli Zoccoli ve ne è uno che merita un approfondimento, in quanto riferimento ad un fatto accaduto realmente.
Nel film, il paese è in festa, la chiesa è gremita di fedeli attenti a ciò che il parroco sta spiegando;
viene detto che un certo generale Lautrec vuole distruggere il paese per farla pagare per uno sgarro ricevuto, ma la Madonna dipinta sul muro inizia a piangere, ed il Lautrec, fervente cattolico, impressionato da questo evento, rinuncia al suo proposito ed  in segno di devozione, depone il suo elmo e la sua spada ai piedi dell'immagine, ed a quel punto il parroco indica un elmo ed una spada deposti ai piedi dell'altare, testimonianza della fede e di un miracolo che è la forza che l'uomo non ha secondo le parole del parroco. Questo evento è il miracolo della Madonna delle Lacrime del 28 febbraio 1522.


Il generale Lautrec

Da allora ogni anno questo evento viene ricordato e celebrato nel Santuario della Madonna delle Lacrime a Treviglio edificio del quale fu posta la prima pietra il 25 marzo del 1594. L'immagine miracolosa in origine si trovava sul muro del campaniletto della chiesa conventuale del monastero di S.Agostino,  fu traslata nel santuario  il 15 giugno del 1619, quasi un secolo dopo il miracolo.
Nel santuario sono stati collocati anche l'elmo e la spada del Lautrec (quelli del film non sono autentici) che stazionano sotto il dipinto e vengono esposti nel periodo delle celebrazioni. Il mese della Madonna per i Trevigliesi è quindi febbraio,ed anche per i contadini del film.
Da qualche anno, parte delle celebrazioni includono la rievocazione storica del miracolo, che richiama a Treviglio migliaia di persone. Quest'anno (2011) si è deciso di non svolgerla, e di darle una cadenza ogni due anni per dare più valore all'evento.
Fonte principale delle informazioni: "Guida alla visita del Santuario della Beata Vergine delle Lacrime" dell'Associazione trevigliese amici del santuario.

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La cappella luogo del miracolo, sul campaniletto
 della quale si trovava l'immagine miracolosa.
 Il campaniletto è crollato il 21 febbraio 1658.




L'elmo e la spada.



La facciata del Santuario interamente
dedicato alla Madonna delle Lacrime.

I luoghi del film l'Albero degli Zoccoli: la chiesa del Paese 3/3

L'esterno e l' interno della chiesa che si vedono nella pellicola, non appartengono nella realtà allo stesso edificio. Mentre per l'interno il regista Ermanno Olmi ha utilizzato la chiesa di Cortenuova della Battaglia, per l'esterno ha utilizzato quella di Cividate al Piano (Bg) dedicata a San Nicolò.

L'esterno di questa chiesa, come pure il suo profilo, sono visibili nel film all'inizio, e dopo che i giovani contadini Stefano e Maddalena si sono sposati.

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Il profilo della chiesa di San Nicolò a Cividate al Piano (Bg)


I luoghi del film l'Albero degli Zoccoli: la chiesa del paese 2/3


Il Parroco di Cortenuova Don Tarcisio Tironi
con il regista Ermanno Olmi al tempo delle
riprese del film all'interno della chiesa di
S.Alessandro a Cortenuova (Bg).
La foto (autore non specificato) è
 tratta dalla monografia" Cortenuova"
di Riccardo Caproni stampata da
Lab. Grafico di Pagazzano
il 1° ottobre 1977 





 
In queste due immagini l'interno della chiesa con prospettive
 simili alle scene che si vedono nel film. A fine '800 era tassativo
 che uomini e donne in chiesa durante la funzione fossero separati
nelle due ali di banchi : gli uomini a sinistra e le donne a destra
 dalla prospettiva dell'altare.
 
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I luoghi del film l'Albero degli Zoccoli: la chiesa del paese.1/3

Una delle prime immagini del film mostrano Batistì e la moglie all'interno di una sacrestia con il parroco che discute con loro la possibilità di mandare il figlio Minek a scuola. Si tratta della sacrestia della chiesa di
S. Alessandro a Cortenuova (Bg).
Ma quando usciranno dalla chiesa per far ritorno alla cascina, non usciranno dalla chiesa di S.Alessandro a Cortenuova, ma bensì da un'altra di cui parleremo più avanti. L'abile montaggio effettuato dal regista, fa in modo che di ciò non ci si accorga.
Per quello che riguarda la sacrestia, fu costruita per la prima volta per ordine di S.Carlo alla fine del '500 ma fu demolita durante i lavori di ampliamento della chiesa tra la fine del '700 e i primi dell' '800. Durante  questi  lavori venne edificata l'attuale.
Un grande armadio in noce in stile neoclassico, occupa la parete sud  mentre nella parete di fronte vi è l'accesso alla chiesa e all'organo. I l dipinto sopra la porta è La Cena di Emmaus di A. Cifrondi, di buona fattura. (Informazioni tratte dalla monografia Cortenuova di R.Caproni )

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I luoghi del film l'Albero degli Zoccoli: Il Mulino 3/3

Osservando il film, si noterà confrontando questa immagine
come gli scalini siano rimasti gli stessi.
Il Mulino Muse oggi. Si noti come sia stato inserito in un
più ampio complesso residenziale .


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Proprietaria del mulino fu per circa un secolo la famiglia Alghisi, la quale successivamente alle riprese del film, vendette il mulino che venne sottoposto ad una decisa opera di restauro, che non mancò di suscitare preoccupati interventi per la sua tutela.

I luoghi del film l'Albero degli Zoccoli: Il Mulino 2/3





I mulini costituiscono in questa zona della media pianura bresciana una delle più tipiche testimonianze di architettura civile per uso industriale. Uno degli ultimi rimasti intatti risultava sino alla fine degli anni '70 il Mulino Muse situato nel comune di Dello (Bs) ed ebbe così l'onore di essere utilizzato per le riprese del film l'Albero degli Zoccoli.
Leggere il post successivo per ulteriori immagini e informazioni.
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I luoghi del film l'Albero degli Zoccoli: Il Mulino 1/3



Il mulino del film l'Albero degli Zoccoli fortunatamente non ha fatto la fine della cascina,  anche se ha subito notevoli interventi, e precisiamo subito che del suo interno come appare nel film non è rimasto più nulla.
E' situato nel comune di Dello (Bs), media pianura bresciana , con il nome di Mulino Muse sul vaso Fiume.
Oggi appare come un edificio inserito in una struttura residenziale di recente costruzione, della quale però non si hanno informazioni essendo di privati.
Per altre immagini e informazioni sul mulino del film leggere il post successivo.

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Il contesto storico nel quale il film è stato ambientato. 2/2

Come descritto nel post precedente il film è ambientato nel 1898, all'alba del xx° secolo, un momento storico ricco di cambiamenti specialmente in campo tecnologico, di conseguenza  anche in campo economico- politico-sociale.
E sarà proprio dalla fine dell'Ottocento in avanti che le campagne, specialmente quelle della pianura padana saranno attraversate da pulsioni di diverso genere, che nell'arco di pochi decenni provocheranno la radicale trasformazione del precedente equilibrio fondato sulla ruralità.

 Ma il film rimane fedele alla realtà dell'Ottocento piuttosto che far risaltare queste pulsioni, mostrando quell'equilibrio fondato sulla ruralità che ebbe nel contratto di mezzadria il suo fulcro. I fatti di  Milano sfiorano, in realtà senza coinvolgere i protagonisti  in quel momento, così come il comizio liberale, durante la festa del paese, che pare essere un semplice  richiamo.
 La ruralità che viene mostrata nella pellicola di Olmi è nel suo insieme la vera protagonista, una ruralità pura, genuina senza filtro : come non dimenticare per esempio l'uccisione del maiale, fino al tragico atto finale dell'allontanamento della famiglia Batistì. Tanto è, che per rappresentare cinematograficamente tale mondo, Olmi non si è avvalso di attori piu o meno professionisti, ma di veri e propri contadini, i piu titolati secondo il regista a raccontare e rappresentare quel mondo. A proposito di allontanamenti, questi avvenivano anche per motivi minori come l'utilizzo di un'ora d'acqua in più del dovuto per irrigare i campi o la mancanza del saluto al possidente agricolo.
 Per la verità una pulsione, un "mutamento", una "modernità" sintomo di quei tempi ,viene mostrata nel film, e viene mostrata in maniera così evidente al punto quasi di sfuggire all'analisi, anche perchè  fa parte della nostra quotidianità e la consideriamo una cosa ovvia,  ed è riassunta nelle primissime parole che si sentono nel film :" ù scet di un cuntadì che al và a scola..."  "il figlio di un contadino che và a scuola..." ed è proprio questo il grande cambiamento per dei mezzadri di fine '800, vedere il proprio figlio che va a scuola e che racconta al padre di aver imparato che nell'acqua ci sono degli animaletti che non sono i pesci . Un cambiamento forse troppo grande per questi contadini  ma della cui importanza si rende realmente conto Batistì al punto di violare consapevolmente gli accordi tagliando un albero dal filare dei platani del padrone, l'albero degli zoccoli appunto per consentire al figlio di continuare a percorrere a piedi con degli zoccoletti nuovi quei "6 chilometri ad andare e 6 chilometri a tornare" che lo separano dalla prospettiva di un futuro certamente migliore rispetto al suo.

(L'immagine scelta è la copertina del primo numero della Domenica del Corriere datato 8 gennaio 1899 un settimanale abbinato al Corriere della Sera, un' autentica rivoluzione nel campo dell'informazione e dell'editoria con immagini illustrate,  specchio della società italiana da allora fino agli anni '70. Per maggiori informazioni : http://www.illustrated-history.org/ )

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Il contesto storico nel quale il film è stato ambientato. 1/2

 Benchè nel film non siano menzionati luoghi specifici (eccetto quando Batistì dice che gli sposi si recheranno a Milano con la barca) e non siano espressamente menzionate specifiche circostanze storiche, il film, attraverso il "viaggio a Milano degli sposi" durante il quale si vedono  soldati pattugliare la città di Milano e molti dimostranti arrestati, è ambientato nell'anno 1898, durante la repressione del Generale F. Bava- Beccaris . I tumulti soffocati nel sangue da Bava -Beccaris avevano molti precedenti, e in molte parti d'italia. Ma soprattutto in Sicilia, la regione più calda. Non era un caso, del resto se proprio la Sicilia, nei due momenti decisivi del 1848 e del 1860, era stata il punto di partenza delle insurrezioni fondamentali del Risorgimento.
La caduta dei Borboni non aveva dato l'avvio ad una politica di reali miglioramenti sociali, ed il malcontento popolare stava crescendo. Rivolte popolari erano scoppiate anche in altre regioni come in Lunigiana, e per riportare l'ordine spesso la polizia aveva avuto bisogno dell'intervento dell'esercito.
Ma i fatti più gravi erano accaduti a Milano nel maggio del 1898. La scintilla che aveva dato fuoco alle polveri era stata l'uccisione da parte della polizia di una studente pavese e l'arresto di tre operai della Pirelli.
Era stato proclamato uno sciopero generale ed in diversi quartieri della città le manifestazioni di protesta erano state assai accese. Il presidente del consiglio Rudinì rispose alla protesta facendo intervenire l'esercito, affidando il comando al generale Bava -Beccaris il quale proclamò lo stato d'assedio.
Questi non esitò a comandare il cannoneggiamento della folla inerme. Alla fine la rivolta fu sedata ma con un tragico bilancio: un centinaio di morti tra i civili e oltre cinquecento feriti. Il popolo ribattezzò il generale "macellaio di Milano".

(L' immagine mostra i tumulti in Corso Venezia a Milano dove i manifestanti bloccano la strada servendosi di alcune vetture tramviarie. Nel film si noterà  un tram simile a questi durante le riprese nel set di Pavia usato per ambientare la città di Milano).

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Mornico al Serio e " i suoi attori "

Questo post è dedicato ai cittadini di Mornico al Serio (BG) che sono apparsi a vario titolo nel film:
Brunella Migliaccio (Olga figlia del Finard)
Pierangelo Bertoli (il secondo maschio del Finard)
Carlo Albini (il veterinario)
Guglielmo Badoni (il padre dello sposo)
Carlo Frigeni (il propietario del mulino)
Gino Ricci (l'imbonitore alla festa del paese)
Lina Ricci ( la donna del segno)
Umberto Monteverdi (l'addetto alla pesa)

Per gentile concessione della famiglia, pubblichiamo la foto di uno degli attori, di Mornico il Signor Carlo Albini (Carletto) (il veterinario nel film) che ci ha lasciato nell'ottobre del 2008.
Questo elenco di attori di Mornico, potrebbe essere incompleto, contattare il responsabile del blog per eventuali aggiornamenti. Grazie.

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Ermanno Olmi con Angiola Gambarini

Ermanno Olmi con la maestra di Mornico Angiola Gambarini.
Ermanno Olmi con Angiola Gambarini ed il Sindaco
 di Mornico di allora, presso la biblioteca del comune.
Per informazioni sul rapporto tra Angiola Gambarini ed il regista Ermanno Olmi, leggere il post precedente.

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I luoghi del film l'Albero degli Zoccoli: la casa padronale.Mornico al Serio (Bg). 4/4

 
In questa immagine "il Castello"utilizzato come set della casa padronale. Ai tempi delle riprese l'area non era tagliata dalla strada e delimitata dalla staccionata, ma si presentava come una grande ed unica aia. Ogni anno tra giugno e luglio qui si svolge la Festa sull'aia, la sagra più importante del paese che trae origine dal rapporto che l'indimenticata maestra di Mornico al Serio, Angiola Gambarini ebbe con il regista Ermanno Olmi, al quale offrì una preziosa collaborazione, nonchè la propria abitazione (Casa Gambarini) per le riprese interne del pianista che esegue il "Rondò alla turca" di Mozart davanti agli ospiti del padrone.
Per informazioni sulla Festa sull'aia, visitare i siti http://www.festasullaia.it/ e http://www.festaaia.it/

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7) I luoghi del film l'Albero degli Zoccoli: la casa padronale 3/4

In questa foto come si presenta oggi la location utilizzata come casa padronale nel film.
Il luogo è chiamato "il Castello" sito in Mornico al Serio (Bg). In questo set è stata girata la famosa scena nella quale i contadini convenuti per conferire il raccolto al padrone ad un certo punto si fermano per ascoltare la musica che esce dal grammofono del Mesagiù (il severo padrone). Si tratta di un aria (la n.17)  del "Don Giovanni" di Mozart, dove guarda caso dei contadini  vengono ingannati da Don Giovanni che si fa passare per Leporello, suo domestico: "Metà di voi qua vadano, e gli altri vadan là..." una scelta a nostro avviso tutt'altro che casuale. Per il testo completo dell'aria n.17 del Don Giovanni di Mozart visitate il sito http://www.librettidopera.it/
Post precedenti correlati n.5 e 6.

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6) I luoghi del film l'Albero degli Zoccoli : la casa padronale oggi. 2/4

In questa foto l'ingresso alle scuole del paese. Al di là del cancello e del muro, c'erano al tempo del film (fine anni '80) solo campi, gli stessi che si vedono nel film quando i carri in fila indiana entrano nella casa padronale. (vedi post precedente per il raffronto) L'ingresso al Castello (la casa padronale) oggi è quello che si vede nella foto: un cancello in legno con lo steccato che delimita il resto dell'aia. Siamo a Mornico al Serio (Bg).

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5) I luoghi del film l'Albero degli Zoccoli : la casa padronale 1/4

In questa immagine d'archivio l'ingresso al "Castello" a Mornico al Serio (Bg). Questo set naturale è stato utilizzato nel film per l'ingresso dei carri alla casa padronale ove conferire il raccolto (mais). Questo luogo come si vedrà dai post successivi  ha subito radicali modifiche: al di qua del cancello sono state edificate le scuole del paese, al di là si è provveduto a realizzare una strada che corre parallela al muro (via Zerra) tramite la quale accedere alle scuole, di cui il cancello della foto è divenuto l'ingresso. Questa strada ha di fatto tagliato a metà l'aia del Castello rimpicciolendola di circa il 50%. Si noti sulla destra il campanile ed il profilo della parrocchia di Sant'Andrea.

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4) La cascina del film l'Albero degli Zoccoli oggi

La cascina Roggia Sale oggi.
 Purtroppo la cascina come la si vede nel film non esiste più.
 Nello stesso luogo è stata edificata questa che occupa all'incirca lo stesso volume della precedente conservandone solo il nome.
 Nessuna costruzione adibita a stalle e/o fienile è stata ricostruita di fronte come appare nel film.
 Raffrontando la costruzione attuale con la precedente, si può  notare solo una  similitudine nella forma, non nello stile.
 La cascina Roggia Sale è situata nel comune di Palosco (Bg). Post precedenti correlati n. 2 e 3.

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3) La roggia Sale, canale irriguo nei pressi della cascina

In questa immagine, uno scorcio della roggia che passa accanto alla Cascina Roggia Sale. In evidenza un manufatto che appare anche nel film quando la vedova Runk (Teresa Brescianini, la protagonista femminile del film) sta lavando i panni. Questo canale irriguo deriva dalla sponda destra del fiume Oglio nel comune di Palazzolo sull'Oglio, e si dirige verso sud-ovest entrando nel territorio di Palosco proseguendo poi verso il comune di Cividate al Piano.

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La cascina del film l'Albero degli Zoccoli

Situata nel comune di Palosco (Bg), la cascina del film l'Albero degli Zoccoli, è la "Cascina Roggia Sale", nome derivante dalla roggia omonima che scorre lì nei pressi. Vi sono due versioni sull'origine del nome, la più accreditata è quella secondo cui roggia e cascina traggono il nome da una  famiglia i " Della Sale", l'altra che per ristrutturare il canale si fosse attinto dai proventi sulla tassa del sale; da qui il nome di roggia e cascina.
Questa foto d'archivio (foto Scaburri Palosco) mostra il canto del cigno del set principale del film, prima di essere abbattuta definitivamente: si noti la mancanza dei muri perimetrali,  nonchè le balaustre in legno abbattute e la mancanza del complesso stalla/fienile che era situato di fronte. Al posto della vecchia cascina ne fu costruita un'altra che ha mantenuto lo stesso nome.
La cascina fu trovata dallo stesso regista Ermanno Olmi, il quale letteralmente smarrì la strada in una nebbiosa giornata invernale, trovandosi lungo un tratturo che conduceva a questo cascinale abbandonato. Lo vide ritrovandovi commosso la cascina della sua giovinezza.
La cascina prima di essere utilizzata come set necessitò di qualche riparazione qua è là, spostandone l'entrata che originariamente era rivolta est (a destra nella foto sopra) in maniera che potesse guardare direttamente sui campi ad ovest.

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1) Un immagine per una storia d'altri tempi.

"Mezzadria" olio su cartone. Autore: Simone Ferrari  Palosco (Bg).
L'opera liberamente ispirata al film L'Albero degli Zoccoli, mostra il Batistì ( il protagonista maschile del film) nell'atto di creare un paio di zoccoletti  da un tronco di platano, tagliato all'insaputa del padrone. Gli zoccoletti serviranno al figlio Minek per continuare ad andare a scuola. Questo gesto costerà alla famiglia di Batistì la cacciata dalla cascina nella quale lavorava come mezzadro.
Questa in sintesi è la trama del film del regista Ermanno Olmi, pellicola premiata nel 1978 con la "Palma d'Oro" al festival del cinema internazionale di Cannes.
In realtà il regista mostrerà con il suo film uno spaccato della civiltà contadina di fine ottocento: un'opera straordinaria, con contenuti veri ,(per esempio l'uccisione del maiale, o il taglio dell'albero, un giovane platano),  attori non professionisti scelti tra la gente dei luoghi dove il film è stato girato che in fondo non dovevano far altro che impersonare se stessi; persino il linguaggio, nella versione originale del film era il dialetto locale (bergamasco) subendo in seguito il doppiaggio per esigenze di distribuzione.
Un film che è, e rimarrà una pietra miliare nella storia del cinema, nonchè punto di riferimento per tutte le future generazioni che vorranno dare uno sguardo ad un passato che non esiste più, ma i cui valori  possono essere ancora validi per un oggi e un domani dei quali sicuramente
sono stati svuotati.

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